Amicizia


L’amicizia esiste ancora.
2.400 ani or sono Dionisio, un giovane guerriero di origine greca si guadagnò la fiducia degli agrigentini suoi concittadini, e fu messo a capo dell’esercito di Sgrigento a soli 24 anni.
In seguito, con il supporto di alcuni veri amici d’infanzia e del fratello, prese la guida politica, economica e bellica della Città, e grazie a quelle amicizie la mantenne per il resto della vita, morendo fra le braccia di Filisto, il suo più grande amico.
Fa parte di un libro intitolato “Il tiranno”, che ho letto in questi giorni fintanto che ero ricoverato all’ospedale di Asiago a causa di una embolia polmonare derivata da una tromboflebite sviluppatasi per cause quasi ignote in poco più di due giorni, durante i quali ero steso a riposo.
Informati i miei amici di Napoli che ero in ospedale, li ho sentiti subito molto preoccupati perché ritenevano fuori luogo che io, “l’uomo del nord”, fossi ridotto così male. Ogni giorno mi telefonavano per seguire lo sviluppo della malattia che fortunatamenteandava migliorando.
Domenica pomeriggio il telefono squilla.
Lui: «Gilberto, possiamo venire a trovarti? »
Io: non credevo alle mie orecchie «Ma dove siete?»
Lui: «A Padova, fra un’ora e mezza siamo da te».
Ero commosso al solo pensiero che fossero saliti al nord per me. Poco più tardi, accompagnati dal loro caro cugino e da sua moglie, sempre carissimi miei amici, tutti assieme erano al mio letto.
Una gioia e una commozione immensa al vederli, era giù quasi un’anno che non li vedevo.
Grandi, sono stati grandi.
È vero, potevo lasciarci la pelle, ma la fase critica era passata. Un’ora con me all’ospedale, e poi sono ripartiti per Napoli, dove fra l’altro sono sempre alquanto impegnati.
L’amicizia non ha bisogno di nomi, ma mi hanno dimostrato che esiste.
Ho pochi amici, ma li ritengo tali, e si dimostrano nei momenti critici della vita.

Gilberto Frigo, l’Uomo del nord